Per quanto tempo si può guardare uno spazio vuoto senza provare noia? Per quanto tempo ci si può trovare in situazioni claustrofobiche in cui non accade pressoché nulla? Fassbinder ha sempre convissuto con la sua
Jacques Derrida, nel suo Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile (1979-2004), definisce l’“evento” come qualcosa che «fa irruzione, inaugurale, singolare soltanto nella misura in cui precisamente non lo si vede venire. […]
Portare in scena la propria voce per interrogarla come altro da sé stessa. Muoversi tra estraneità e riconoscimento. Nel Sé come un altro Paul Ricoeur - oltre a rappresentare il moto costantemente oscillatorio dell’identità soggettiva
Sembra l’inizio di una favola: “Tutto è cominciato a causa di Au Chardon Bleu, un insolito negozio vicino casa mia, in Rue Daguerre”, ci dice Agnès Varda. Sono le vetrine ad averla attratta, o l’aria
Si torna - finalmente - al Parco Raggio. Quarantuno film in concorso, tra cui tre anteprime italiane, ventotto anteprime nazionali e titoli vincitori a Cannes, Berlinale e Sundance: dal 19 al 26 agosto si svolge