IN-CORTI RAVVICINATI: AL VIA LA SECONDA EDIZIONE

In seguito al debutto dello scorso anno, ritorna IN-CORTI RAVVICINATI, la II Edizione del Festival dedicato ai cortometraggi che si svolgerà tra il 9 e l’11 novembre 2023 con il sostegno della Regione Campania, della Film Commission Campania e anche di enti del terzo settore come l’associazione Napoli In Vita attraverso il progetto Casa Sanità e l’associazione culturale Nuovo Cinema Paradiso di Materdei. Nato già […]

THE FUTURE IS MEMORY: INAUGURA ARCHIVIO APERTO 2023

A partire da questa sera, 25 ottobre, e fino al 30 ottobre 2023, il Festival Archivio Aperto, promosso e organizzato dalla Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, inaugurerà la sua XVI edizione.  Primo festival dedicato alla riscoperta del patrimonio filmico privato e amatoriale e alla sperimentazione grazie alla presenza di opere […]

PETITE MAMAN, CÉLINE SCIAMMA: SULLA SOGLIA DEL TEMPO

Cosa significa attraversare il dolore soffocato di un lutto indiretto quando si vive ancora nel mondo ovattato ma vigile dell’infanzia? Come superare le malinconie altrui e proprie che sfiorano come una brezza, come una carezza della mano di una nonna sul proprio viso bambino? Con quali strumenti emotivi avvicinarsi al dolore della perdita e al profumo che rimane sugli oggetti della persona che non c’è più?

DJIBRIL DIOP MAMBÉTY, TOUKI BOUKI: TRATTATO DI NOMADOLOGIA

«Va’ alla tua prima pianta e là osserva attentamente come scorre l’acqua a partire da questo punto. La pioggia ha dovuto trasportare le sementi lontano. Segui i rigagnoli che l’acqua ha scavato, così conoscerai la direzione dello scorrimento. Cerca allora la pianta che, in questa direzione, si trova più lontano dalla tua. Tutte quelle che […]

MEMORIA BREVE VOLUME DICIANNOVE: ATTENBERG DI ATHINA RACHEL TSANGARI

Su MUBI c’è Attenberg di Athina Rachel TsangariLa lingua, quella greca, è la madre di alcune delle parole che usiamo più spesso: democrazia, politica, egemonia, monopolio. Cinema.La lingua lecca. La lingua bacia. Bacia alla francese (Tous les garçons et les filles de mon âge). La lingua come linguaggio ci distingue dalle bestie. L’impoverimento della lingua […]

ATHINA RACHEL TSANGARI, THE CAPSULE: EDUCAZIONE CANINA

La talpa è un animale che scava gallerie sottoterra, In cerca del sole, a volte la strada lo porta in superficie.  Quando vede il sole, resta cieco. da El Topo (1970), di Alejandro Jodorowsky L’opera di Joseph Kosuth, uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale, intitolata Una e tre sedie, realizzata nel 1965 ed esposta presso il Museum […]

LATERALE FILM FESTIVAL 2023: L’EVENTUALITÀ DELLA VISIONE – PARTE UNO

Jacques Derrida, nel suo Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile (1979-2004), definisce l’“evento” come qualcosa che «fa irruzione, inaugurale, singolare soltanto nella misura in cui precisamente non lo si vede venire. […] L’evento, se ve n’è uno e che sia puro e degno di questo nome, non viene di fronte a noi, viene verticalmente: può venire da sopra, di lato, da dietro, da sotto, là dove gli occhi non hanno presa, appunto, non hanno presa anticipativa o prensiva o apprensiva. Il fatto che un evento degno di questo nome venga dall’altro, da dietro o da sopra, può aprire gli spazi della teologia […], ma anche dell’inconscio.»

LATERALE FILM FESTIVAL 2023: IL SENSO E IL SENSIBILE – PARTE DUE

Portare in scena la propria voce per interrogarla come altro da sé stessa. Muoversi tra estraneità e riconoscimento. Nel Sé come un altro Paul Ricoeur – oltre a rappresentare il moto costantemente oscillatorio dell’identità soggettiva – si focalizza sulla dimensione del «tra» (il sé e l’alterità), inteso come spazio di articolazione e condizione stessa del processo di riconoscimento. Il Laterale Film Festival è uno spazio evocativo, simbolico; uno spazio che restituisce tracce che si adagiano le une sulle altre, a volte sovrascrivendosi, altre intessendosi. Senza sforzo, spontaneamente, perché quello su cui ci si adagia è una consapevolezza profonda e sincera che lentamente si svela, e che supera l’ordine prestabilito.

DAGUERRÉOTYPES, AGNÈS VARDA: CRONACHE D’IMMOBILITÀ, MOMENTI VUOTI E SOGNI MANCATI

Sembra l’inizio di una favola: “Tutto è cominciato a causa di Au Chardon Bleu, un insolito negozio vicino casa mia, in Rue Daguerre”, ci dice Agnès Varda. Sono le vetrine ad averla attratta, o l’aria del passato che si respira al suo interno, come un profumo di inventario interrotto. Lì ci sono gli stessi oggetti, da venticinque anni, fissi e immobili, come se il tempo si fosse fermato. Eppure – in qualche modo – le cose e le persone hanno subito una loro evoluzione, ed è proprio questo cambiamento (non necessariamente inteso come miglioramento, ma solo come sviluppo) che Agnès indaga, assumendo il solito sguardo poetico.