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MEMENTO

"Ricordati di non dimenticare"

PETITE MAMAN, CÉLINE SCIAMMA: SULLA SOGLIA DEL TEMPO

Cosa significa attraversare il dolore soffocato di un lutto indiretto quando si vive ancora nel mondo ovattato ma vigile dell’infanzia? Come superare le malinconie altrui e proprie che sfiorano come una brezza, come una carezza della mano di una nonna sul proprio viso bambino? Con quali strumenti emotivi avvicinarsi al dolore della perdita e al profumo che rimane sugli oggetti della persona che non c’è più?

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LATERALE FILM FESTIVAL 2023: L’EVENTUALITÀ DELLA VISIONE – PARTE UNO

Jacques Derrida, nel suo Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile (1979-2004), definisce l’“evento” come qualcosa che «fa irruzione, inaugurale, singolare soltanto nella misura in cui precisamente non lo si vede venire. […] L’evento, se ve n’è uno e che sia puro e degno di questo nome, non viene di fronte a noi, viene verticalmente: può venire da sopra, di lato, da dietro, da sotto, là dove gli occhi non hanno presa, appunto, non hanno presa anticipativa o prensiva o apprensiva. Il fatto che un evento degno di questo nome venga dall’altro, da dietro o da sopra, può aprire gli spazi della teologia […], ma anche dell’inconscio.»

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LATERALE FILM FESTIVAL 2023: IL SENSO E IL SENSIBILE – PARTE DUE

Portare in scena la propria voce per interrogarla come altro da sé stessa. Muoversi tra estraneità e riconoscimento. Nel Sé come un altro Paul Ricoeur – oltre a rappresentare il moto costantemente oscillatorio dell’identità soggettiva – si focalizza sulla dimensione del «tra» (il sé e l’alterità), inteso come spazio di articolazione e condizione stessa del processo di riconoscimento. Il Laterale Film Festival è uno spazio evocativo, simbolico; uno spazio che restituisce tracce che si adagiano le une sulle altre, a volte sovrascrivendosi, altre intessendosi. Senza sforzo, spontaneamente, perché quello su cui ci si adagia è una consapevolezza profonda e sincera che lentamente si svela, e che supera l’ordine prestabilito.

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DAGUERRÉOTYPES, AGNÈS VARDA: CRONACHE D’IMMOBILITÀ, MOMENTI VUOTI E SOGNI MANCATI

Sembra l’inizio di una favola: “Tutto è cominciato a causa di Au Chardon Bleu, un insolito negozio vicino casa mia, in Rue Daguerre”, ci dice Agnès Varda. Sono le vetrine ad averla attratta, o l’aria del passato che si respira al suo interno, come un profumo di inventario interrotto. Lì ci sono gli stessi oggetti, da venticinque anni, fissi e immobili, come se il tempo si fosse fermato. Eppure – in qualche modo – le cose e le persone hanno subito una loro evoluzione, ed è proprio questo cambiamento (non necessariamente inteso come miglioramento, ma solo come sviluppo) che Agnès indaga, assumendo il solito sguardo poetico.

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22ESIMA EDIZIONE CONCORTO FILM FESTIVAL 

Si torna – finalmente – al Parco Raggio. Quarantuno film in concorso, tra cui tre anteprime italiane, ventotto anteprime nazionali e titoli vincitori a Cannes, Berlinale e Sundance: dal 19 al 26 agosto si svolge nel territorio piacentino la ventiduesima edizione del Concorto Film Festival. Settantatré, poi, i film fuori concorso per otto sezioni off, tre i concerti (tra cui quello di Daniela Pes, appena vincitrice del Premio Tenco), una sonorizzazione dal vivo, una mostra dedicata all’arte irregolare, due giorni di Industry Days internazionali del cortometraggio e due workshop di cinema.

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JE, TU, IL, ELLE, DI CHANTAL AKERMAN: A CHI SI PARLA QUANDO SI PARLA DA SOLI 

“Il fatto è che, pur dentro, io continuavo in certo qual modo a rimanere fuori. Come se quella stanza non fosse abbastanza capiente e lasciasse pezzi di me in corridoio, nella più prepotente repulsione di cui ero mai stata vittima. Io, lì dentro, non ci stavo”, scrive Clarice Lispector ne La passione secondo G.H. Sono gli spazi, – quindi la casa – ma ancora di più le stanze a definire l’inizio della riflessione di Chantal Akerman in una delle sue opere più lucide e disperate, Je, tu, il, elle. 

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Mariantonietta Losanno

Giornalista pubblicista, critica cinematografica e criminologa.

Mi sono laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Salerno, ho conseguito un Master in Criminologia Clinica e Scienze Forensi e attualmente sono iscritta al corso di Laurea Magistrale in Sociologia e Ricerca Sociale – con indirizzo devianza e criminalità – presso l’Università del Salento. Ho studiato critica cinematografica alla Scuola di Cinema Pigrecoemme di Napoli e alla Scuola Sentieri Selvaggi di Roma. Il cinema, e soprattutto la scrittura, mi hanno da sempre appassionata: negli anni ho curato rubriche di cinema su diversi giornali, ho gestito rassegne cinematografiche e ho preso parte come giuria e coordinatrice di giuria a festival di settore.

“Memento” vuole essere una ricostruzione creativa di un manuale di storia del cinema, dagli inizi del Novecento al 2000, anno dell’uscita dell’omonimo film di Christoper Nolan da cui prende il nome. Uno spazio virtuale di memoria per appassionati o curiosi.

"Per voi il cinema è spettacolo. Per me è quasi una concezione del mondo. Il cinema è portatore di movimento. Il cinema svecchia la letteratura. Il cinema demolisce l’estetica. Il cinema è audacia.” Vladimir Majakovskij

“Per voi il cinema è spettacolo. Per me è quasi una concezione del mondo. Il cinema è portatore di movimento. Il cinema svecchia la letteratura. Il cinema demolisce l’estetica. Il cinema è audacia.” Vladimir Majakovskij

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