MEMORIA BREVE VOLUME QUINDICI: LA STRADA DEI QUARTIERI ALTI

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Poco presente nei palinsesti, finanche di Rete 4, ma ora su Netflix, La strada dei quartieri alti, è un titolo da recuperare per diversi motivi.

Perché Jack Clayton è un regista poco considerato dalle Storie del cinema (eppure film come Suspense!, questo, Il grande Gatsby sono ben presenti nell’immaginario di tutti).Simone SignoretPer apprezzare il cinema inglese al suo (Room at the) Top (fotografia di Freddie Francis e sceneggiatura, tra gli altri, di un non accreditato Mordecai Richler, quello di La versione di Barney).Simone Signoret.Perché la pellicola è tratta da un romanzo di John Braine, uno degli Angry Young Men e, per questo, è in fondo anticipatore delle tematiche del Free Cinema (lotta di classe, attenzione alla periferia, arrivismo) con qualcosa in più (Alice Aisgill che dice “il corpo è mio e non me ne vergogno” è una figura di donna difficile da ritrovare nelle pellicole abbastanza sessiste di Tony Richardson e Lindsay Anderson). Certo, il riconoscimento mainstream (due Oscar, alla Signoret e alla sceneggiatura non originale) non ne ha facilitato la collocazione nella Nouvelle Vague British.L’ho detto Simone Signoret?

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