Nelle sale Passeggeri della notte di Mikhaël Hers. Una buona occasione per recuperare il suo precedente Quel giorno d’estate.
La società occidentale rischia di implodere sotto il peso dell’assenza di empatia. La condivisione collettiva in caso di avvenimenti tragici, per esempio, tra un RIP formale e l’insensibilità dei complottisti fa perdere di vista la cosa più importante: le persone. Per fortuna c’è il cinema. È per questo che, se sentite di dover recuperare umanità o empatia, dovete vedere Quel giorno d’estate in cui il riverbero di una tragedia (l’eco degli attentati parigini del 13 novembre 2015 è più che esplicito) nelle vite di individui normali è raccontato con una attenzione e una delicatezza che forse dovremmo riconquistare nella nostra vita sociale. Quel giorno d’estate, col suo pudore e la sua discrezione, è una visione obbligatoria, finanche pedagogica.